domenica 3 aprile 2016

L' UDC VIBONESE SI SCHIERA CONTRO LE TRIVELLAZIONI : PRESTO UN INCONTRO DIBATTITO





IL 17 APRILE gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul referendum sulle trivelle. Bisognerà decidere se i permessi per estrarre idrocarburi in mare, entro le 12 miglia dalla costa, potranno durare fino all’esaurimento del giacimento, come avviene tutt’ora, oppure fino al termine della concessione. Sul fronte del Si c’è anche l’Udc vibonese, che ha comunque deciso di cogliere la palla al balzo organizzando un dibattito per saperne di più sulla questione. Il Si fermerebbe gli impianti di estrazione, con il conseguente smantellamento, mentre il No consentirebbe il prosieguo delle operazioni. «Vista la delicata tematica in merito al referendum sulle trivelle, ho deciso di organizzare a breve un convegno, al quale seguirà un dibattito pubblico, dove sensibilizzare la popolazione attraverso relazioni di esperti del settore. – ha detto Marco Martino, coordinatore provinciale del partito - In vista dell'imminente referendum sulle trivellazioni in mare, all’Udc sembra necessario avviare una discussione in merito. Per chiarirci le idee, per far dire la propria ad una cittadinanza sempre più stufa della distanza che intercorre tra la politica ed l’opinione pubblica». Al momento si sta provvedendo ad organizzare l’incontro, che si terrà a Vibo Marina nei prossimi giorni. «Entro qualche giorno indicheremo con più precisione data e luogo dell’evento. Saranno presenti dei tecnici che spiegheranno le ragioni del Si e del No. Servirà a informare i cittadini. Tutti, nessuno escluso, potranno farsi un’idea in base alle opinioni di chi sarà chiamato a relazionare. Gli elettori dovranno votare su una questione piuttosto tecnica, pertanto sensibilizzare su di una tematica così importante, che riguarda i nostri mari e dunque noi stessi, ci sembra quantomeno doveroso», ha insistito Martino. Domenica 17 aprile gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul referendum sulle trivelle promosso da 9 consigli regionali: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise. Affinché il risultato possa ritenersi valido bisognerà raggiungere il quorum, ovvero dovrà votare il 50% degli italiani più uno degli aventi diritto. Si voterà dalle 7 alle 23, mentre lo scrutinio inizierà immediatamente dopo la chiusura dei seggi. A questo incontro saranno tutti invitati, anche chi ha una visione politica differente o chi ha intenzione di votare No in questa tornata referendaria e far continuare le estrazioni. Nel frattempo, come confermato dallo stesso giovane coordinatore, il fronte del Si si continua ad allargare con la discesa in campo dell’Udc.

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