domenica 27 marzo 2016
mercoledì 23 marzo 2016
IL COMMISSARIO PROVINCIALE DELL' UDC VIBONESE ANCORA A DIFESA DEI LAVORATORI DELLA PROVINCIA
Credo che il presidente della giunta regionale Mario oliverio debba avere l accortezza di essere coerente con ciò che spesso durante le interviste rilascia ai giornalisti. Troppe promesse non mantenute sopratutto quando si parla di vibonese. Un territorio nel degrado una sanità a pezzi ed una esasperazione continua fra la gente a causa di una disoccupazione che tende a primeggiare ormai da anni. Questa volta i poveri lavoratori della provincia vibonese condannati ad una forte agonia economica che dura ormai da svariati anni. Prima una poi due poi tre poi cinque ed ancora non sappiamo che tale situazione si protrarrà in peggio. Dietro di loro figli mutui ed una condizione di mancata dignità assoluta e di insensibilità da parte di un governo regionale e nazionale che non vogliono porre benché minimo rimedio. La convocazione di oliverio e della roccisano prevista per lunedì dovrà sortire qualche effetto dimostrando interesse ad una esasperazione di impiego che presto potrebbe sortire serie conseguenze. Come udc ma come uomo sensibile alla dignità del prossimo chiedo al govenatore oliverio a gran voce la risoluzione di tale problematica con lo stanziamento di parte delle risorse economiche finanziare per garantire non solo una boccata d ossigeno a tante famiglie bensì un futuro diverso per quei tanti dipendenti che giorno dopo giorno stanno dimostrando una compostezza ed una maturità straordinaria nel chiedere l ascolto di chi a differenza di me qualcosa di concreto avrebbe potuto fare. Da parte mia rimane però la vicinanza e la stima di sempre e la disponibilità a collaborare per qualsiasi iniziativa di protesta che in futuro potrebbe prendere di nuovo piede.
giovedì 10 marzo 2016
IL COMMISSARIO PROVINCIALE MARCO MARTINO A DIFESA DEI DIPENDENTI DELLA PROVINCIA DI VIBO VALENTIA BLOCCATI SULLA A3
Quello che oggi si è verificato sull’autostrada A3, all’altezza di Tarsia, dove alcuni dipendenti della provincia di Vibo Valentia stavano pacificamente recandosi a manifestare per le mensilità arretrate e non percepite in occasione della visita del premier Renzi, sa di antidemocratico”. Così commenta la notizia Marco Martino, commissario provinciale dell’Udc. “Non si può minimamente pensare che gli sia stato impedito di esercitare un diritto sacrosanto sancito dalla costituzione. Mi vergogno – dice – e ne sono indignato. Contro ogni forma di rispetto per tutti i padri e madri di famiglia che andavano a reclamare dopo mesi e mesi di continue proteste lo stanziamento dei fondi che potesse fargli respirare una boccata d ossigeno. Dietro loro mutui, bambini, figli e le costanti spese da affrontare. Come dovrebbero sopravvivere queste persone, andando a rubare forse oppure essere garantite da uno Stato che adesso non gli riconosce nemmeno più il diritto di protesta? La inutile – dovrei ormai considerarla – venuta di Renzi mi fa capire sempre più la volontà di gettare l’intero territorio vibonese nell’abbandono più totale”.
mercoledì 9 marzo 2016
IL COMMISSARIO PROVINCIALE DELL' UDC VIBONESE MARCO MARTINO SI SCAGLIA CONTRO LA SOPPRESSIONE DELLE GUARDIE MEDICHE
«Ennesimo scippo ai cittadini. Sistema sanitario al collasso totale»
IL RIDIMENSIONAMENTO delle guardie mediche della provincia ha provocato diverse critiche, diverse reazioni. Tra queste quella di Marco Martino, coordinatore provinciale Udc. Aveva già reso pubbliche le sue preoccupazioni alcuni giorni fa, ma ora è voluto ritornare sull’emergenza sanità. «Penso che la soppressione delle guardie mediche in tanti Comuni del vibonese sia l’ennesimo scippo ai tanti cittadini, che soffrono sempre più le falle e le pecche di un sistema sanitario ormai al collasso totale», ha detto Martino. L’Udc ha gridato il suo dissenso per una strategia che va a sopprimere quei presidi di primo soccorso utili per molti centri. Pizzoni, Simbario, Mongiana, Capistrano, Drapia, Spilinga, Zungri, Joppolo, San Gregorio, Sant'Onofrio e Vibo 2, sono solo alcuni dei centri coinvolti nella riorganizzazione della rete ospedaliera in atto. «Da 39 si è scesi a 26, più avanti si arriverà a 23. Serve fronteggiare l’emergenza, è anche una questione di isolamento. – ha insistito Martino – La riduzione dei presidi è una botta cruciale, che fa venir meno il diritto alla salute dei cittadini. Si, la pagheranno loro, la pagheremo noi, come sempre». Per il giovane coordinatore in molti «si affidano a questi centri di primo soccorso anche per le evidenti distanze dal nosocomio cittadino», per un primo intervento. Proprio per questo motivo «le guardie mediche hanno un ruolo assolutamente importante», ma la riorganizzazione in atto «rischia di emarginare ulteriormente le persone che abitano nei Comuni della Provincia coinvolti». Una preghiera, poi, ad Angela Caligiuri, direttore generale della Asp di Vibo, «appena arrivata e dimostratasi subito capace e decisa ad affrontare le problematiche che affliggono il nostro territorio». La speranza di un incontro utile a trovare insieme le soluzioni per contenere l’emergenza. «Confidiamo in una convocazione di un tavolo tecnico, affinché si affronti il problema con serietà assieme ai rappresentanti a livello locale e regionale, alle forze politiche, sindacali e istituzionali. La questione deve arrivare a Roma. Serve un necessario intervento per arginare le difficoltà di un’intera Provincia all’abbandono», ha continuato il coordinatore. Serve, però, il supporto di tutti, anche dei cittadini. Per lui e per il suo gruppo, impegnato proprio in questi giorni nella campagna di tesseramento, sarà battaglia. «Una battaglia di dignità per il territori, senza i vincoli dell’appartenenza politica, perché quando si parla di sanità, di salute dei cittadini, dobbiamo sentirci tutti coinvolti. Tutti, indistintamente», ha asserito Martino. Come fare? Anche con delle azioni dimostrative. «Se necessario siamo pronti a scendere in piazza per urlare il nostro dissenso. Va bene il tavolo tecnico, ma ci deve essere una reazione. Di fronte a determinate decisioni non si può restare impassibili e continuare a subire».
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